domenica 5 febbraio 2017

Fatti non foste a viver come bruti...

pubbliucata su IL GIORNALE il 14 febbraio 2017
Block note di renata mmucci
Giornale di Bresciua domenica 5 febbraio 2017

 L'insegnamento di Madre Savoldi :Amarcord
  
 Nei miei sogni è tornata, stanotte l’indimenticata Madre Savoldi che – nell’Istituto delle Suore Canossiane che ho frequentato  – è stata la mia insegnante di italiano. A lei, devo la mia passione per la scrittura e l’amore per il nostro splendida idioma e per la poesia  ma, e soprattutto, per l’onesta dei comportamenti.

Stanotte, è riaffiorato nitido un suo insegnamento, rimasto indelebile. Eravamo tutte riunite in classe quando madre Salvoldi, in piedi dietro la cattedra, esordiva con queste parole:

 « Dalla finestra dell’Istituto ho visto arrivare poco fa la Mucci che, in bicicletta, pedalava verso l’ingresso della scuola. Con una mano sul manubrio e l’altra che tratteneva la gonna all’altezza del ginocchio. Bene ! Quel gesto parla di modestia, virtù che deve inserirsi sempre quando un privilegio di bellezza – anche morale- si palesa e ci  coinvolge.» 

Segue una lunga pausa e poi Madre Savoldi continua:

 «La bellezza esteriore e quella della mente sono doni di cui dobbiamo essere grati a Dio e abbiamo il dovere di custodirli e coltivarli, affinché diano i frutti a cui erano destinati. Ci sono domande ?» Silenzio. «Allora concludo. NON esibite nulla di voi, non sbandierate i vostri talenti, ma conquistate con costanza il merito di farne buon uso.»

 Insisteva sempre, questa eccezionale educatrice, sull’opportunità di lasciare agli altri il piacere di apprezzare i nostri eventuali meriti. Ricordava spesso la precarietà del nostro transito sulla terra  e il dovere di contrastare il male, sempre e comunque Ed io sono certa che, se Madre Savoldi non avesse sostato nella mia vita io non sarei come sono. E so che lei vivrà, finché in me ci sarà un alito di vita.
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