sabato 27 ottobre 2012

Non invidio nessuno.

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Mi piace riproporre questa validissima considerazione  perché indica la strada dell'appagamento interiore e contrassegna positivamente il cammino nella vita.
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Non invidio nessuno.

Non mi turba la ricchezza, il talento, il successo, la gloria di chi mi è vicino e di chi mi è lontano, mi succede di ammirare, appl...audire, osannare, portare in trionfo qualcuno, e mi piace farlo. Il successo di un amico è il mio successo, non è necessario che sia un amico, basta che sia un patriota, un baiano, un brasiliano, e a volte nemmeno questo, basta che abbia talento e... vocazione. Sono felice quando incontro un poeta, un giovane scrittore, un esordiente veramente ispirato, e quando succede spargo la notizia. Sono immune dall’invidia, libero di provare ammirazione e amicizia, che bellezza! Non c’è niente di più triste di qualcuno che soffre per il successo altrui, che è schiavo della critica e del rancore, che trasuda invidia, che si dibatte nel dispetto: un infelice.
Jorge Amado --------------------

domenica 21 ottobre 2012

La solitudine é gradevole solamente quando non é imposta.

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La vita è una comunità per darci la mano, consolarci, aiutarci. Anche le piante fioriscono meglio una accanto all’altra, e gli uccelli migrano a gruppi, i pesci nuotano a branchi. Che faremmo soli? Ci sentiremmo come astronauti sulla Luna, soffocati dalla paura e dalla fretta di tornare indietro.

Oriana Fallaci
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mercoledì 17 ottobre 2012

Io c'ero!

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Io, classe 1927, ho sentito un brivido quando ho letto le parole del dr. Mario Calabresi su LA STAMPA e, con gli occhi umidi mi sono chiesta : "perché non si può mantenere viva la memoria ? Perché ?


Grazie dr.Calabresi, un grazie profondamente commosso da renata mucci.


--------------------- Guardo con grande stima e con nostalgia alla generazione nata durante e dopo la Prima Guerra Mondiale, i ragazzi degli Anni Trenta e Quaranta, che si trovarono investiti dalla guerra quando avrebbero dovuto andare all’università, cominciare a lavorare o sposarsi, che provarono la fame, le bombe e l’occupazione nazista ma poi furono capaci di mettere da parte i rancori e di ricostruire il Paese.

Era le generazione dei miei nonni, li ho sentiti lamentarsi pochissimo e mi hanno sempre colpito per la capacità di guardare avanti, nonostante l’età e il passare del tempo. Alcuni di loro li ho rincontrati in questi mesi nella mia ricerca degli abbonati più antichi e la loro tenacia continua a emozionarmi.

La lezione più importante che ci lasciano è che non esistono problemi insormontabili, che è possibile rialzarsi e che è ridicolo e stupido pensare che le cose non possano essere cambiate. Oggi ci culliamo nell’idea di vivere nel peggiore dei mondi possibili ma questa è solo una grave mancanza di memoria.

Mario Calabresi
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martedì 16 ottobre 2012

Il potere del sorriso.

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Salve a te “sorriso”,che doni l’allegria
che rimuovi le pene e te le porti via.
Accorci le distanze e doni gioia
distruggi in un baleno…anche la noia.

Quante volte è successo che al tuo arrivo
il rancore si dilegua e non si fa più vivo.

Tu sei un benefattore lieto e garbato
e susciti, sovente, un sentimento grato.

Il tuo potere, lieve come la rugiada
lenisce il dolore e lo lascia per strada.
il sorriso conforta e crea complicità
perché e un attimo eterno, di felicità.

renata mucci
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sabato 13 ottobre 2012

Un confortevole disordine !

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Mi piace il mio appartamento (100 mq) arredato via,via con le cose che confortano il mio sguardo e mobili scelti con cura. Amo la mia casa, Il porto, il nido e ci tenevo tanto a che fosse sempre lindo e ordinato. Bei tappeti , tanta cura ma, mentre mi aggiravo sola tra le stanze silenziose e mi guardavo attorno apparentemente soddisfatta …..stavo sempre male !
 
Attualmente, la mia casetta sembra il paese dei campanelli ! Sono i collarini dei miei deliziosi coabitanti che tintinnano gioiosamente. Sono spariti i tappeti, c’è molta attenzione alla pulizia ma c’è anche un costante lieto disordine.
 
In terra qua e là i giochini di Oscar il mio miciotto dagli occhi azzurri e quelli di Ketti una mini cagnolina di appena mezzo chilo. Palline giocattolo,e altri piccoli divertissement.....per piccoli animali domestici e io.... non sono mai stata così felice e serena.
 
Adesso, in quello che mi piace chiamare pomposamente “Il mio studio” mi siedo ogni mattina davanti al p.c. e vi cerco, per mandarvi un saluto e un sorriso mentre Ketti rincorre Oscar e io mi sento rallegrare dal tintinnio dei loro campanellini.
 
Cerco il vostro affetto, mentre il caffè sale nella moka e mi sento, finalmente e davvero bene. convinta che l’amore, cari amici, sia comunque una infallibile terapia.  La mia depressione ? Sparita ! 
 
E voi che scendete nelle strade del mondo, sorridete pure per niente, sorridete di niente e vi sentirete il sorriso nel cuore. Ve lo prometto e garantisco. Besos amigos !
 
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giovedì 11 ottobre 2012

E questo é Oscar il mio convivente !



Ed é anche dolcissimo



La mia Ketti en todo su splendor.

Mezzo chilo d'amore
qui ritratta sulle spalle di Oscar che le cede la scena




Lo spreco é sempre stupido.

Poco é meglio di niente e consideriamo anche l'aspetto simbolico che affidiamo a certi comportamenti. SPRECARE é appannaggio dell'imbecillità e mi conforta che anche il dr Calabresi de LA STAMPA la pensi così.


11 ott.2012
L’idea di abbassare le luci per risparmiare denaro e energia è stata suggerita al governo da un gruppo di cittadini riuniti nell’associazione «Cielobuio» ed è stata raccolta e portata in Consiglio dei ministri da Enrico Bondi.

L’Italia spende, nell’illuminazione pubblica, il triplo della Gran Bretagna e il doppio della Germania e per ogni chilometro quadrato la Francia ha la metà dei nostri lampioni. A me la decisione del governo, di provare a sprecare un po’ meno anche qui, pare sensata e non mi scatena né ironia né sarcasmo.


Nel giorno in cui l’Italia appoggia l’introduzione della Tobin tax sulle transazioni finanziarie è apprezzabile che si facciano anche piccoli ma simbolici gesti. L’idea che sia invece a portata di mano una soluzione catartica, capace di risolvere tutto e di redimere il mondo in un sol colpo, temo ci condanni a coltivare solo rabbia e delusione.
Mario Calabresi
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sabato 6 ottobre 2012

Ketti, mezzo chilo d'amore !

pubblicata da  Oggi.it 10 ott. - Il Giornale 12 ott. - Bresciaoggi 13 ott.2012 - Giornale di Brescia 17 ottobre 2012
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Se qualcuno mi dirà ancora che sono saggia, non farà altro che crearmi un enorme disagio perché non smetto di essere impulsiva, fuori ogni senso logico e, onestamente un po’ pazza ! E anche imprudente. Sono qui a fornirvene la prova. Voi sapete del mio adorabile convivente, del mio Oscar che è un mangione e cresce a vista l’occhio. Adesso è proprio un bel voluminoso miciotto, affettuoso quanto basta , sembrava appagare il mio bisogno di compagnia, ma ieri mattina quando mi ha visto rientrare ed è corso come sempre alla mia borsetta dove, abitualmente trova il suo gratificante biscotto…ha fatto un salto all’indietro soffiando con violenza mentre la sua coda si gonfiava come quella di un volpe, in segno di terrore come avevo previsto. Perché in borsetta c’era un minuscolo cagnolino di soli due mesi che peserà si e no sei etti. Spaventato a sua volta, tremava più di un foglia al vento.

Stavo parlandovi poco fa, della mia nuova graditissima ospite. Una cagnolina che cercava casa e che ho – forse imprudentemente – accettato di accogliere tra le mie braccia e “in famiglia”, nonostante Oscar. Sepevo che avrei incontrato l’ostilità di quest’ultimo, ma ero pronta ad affrontare il rischio perché gli occhi della mia Ketti (questo sarà il suo nome) mi avevano conquistata al primo sguardo. Quindi tutta la giornata di ieri mi ha vista tra i due, in cucina dove un cestino imbottito ha accolto la mia tremante nuova amica e Oscar a prudente distanza che – calmato dalle mie carezze e dal tono della mia voce – osservava ostile. Mentre spingevo impercettibilmente il cestino verso Oscar, colsi piccoli cenni che assicuravano la fine delle ostilità.

Che lavoraccio amici miei ! Per convincere Oscar che niente sarebbe cambiato per lui, ho coccolato Ketti, quanto è bastata a tranquillizzarla, l’ho lasciata tranquilla in cucina e, con Oscar, siamo andati come sempre sul nostro divano per il solito pisolino In concreto e per non annoiavi arrivo alla sera. Oscar in camera con me e Ketti, ben sistemata in cucina, rincuorata e stanchissima. Si è addormentata pesantemente. E stamattina, il compenso al mio amore e la realizzazione delle mie speranze. Siamo andati da Ketti che aveva il codino in frenetica gioiosa agitazione e Oscar che l’annusava con calmo interesse e Ketti lasciava fare senza tremare. E io sono esausta e felice. A risentirci ! muccina
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martedì 2 ottobre 2012

Figli, come aquiloni.

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Le lacrime di una mamma, mi hammo riportato alla mente l bella riflessione della grande Erma Bombeck che trascrivo per voi :
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I figli sono come gli aquiloni, passi la vita a cercare di farli alzare da terra, corri e corri con loro fino a restare tutti e due senza fiato. Come gli aquiloni, essi finiscono a terra e tu rappezzi e conforti, aggiusti e insegni.

Li vedi sollevarsi nel vento e li rassicuri che presto impareranno a volare. Infine sono in aria: gli ci vuole più spago e tu continui a darne. E a ogni metro di corda che sfugge dalla tua mano, il cuore ti si riempie di gioia e di tristezza insieme.

Giorno dopo giorno l’aquilone si allontana sempre più e tu senti che non passerà molto tempo prima che quella bella creatura spezzi il filo che vi unisce e si innalzi, come è giusto che sia, libera e sola. Allora soltanto saprai di avere assolto il tuo compito.

Erma Bombeck
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