giovedì 29 settembre 2011

Arabia Saudita. il voto alle donne.

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Più donne al potere, più pace nel mondo.
Festeggiamolo tutti il voto alle donne in Arabia Saudita !

Una maggior partecipazione delle donne alla gestione del mondo dovrebbe provocare l'unanime esultanza, perché nessuna donna tiene in grembo nove mesi un figlio, lo partorisce e lo coadiuva nel suo divenire, per poi mandarlo a morire in guerre che non comprende.
Basterebbe questo per fare ponti d'oro alle donne che - anche in politica - vogliono partecipare. Se è vero che sono l'altra metà del cielo, aiutiamole almeno a rappresentare l'altra metà della terra!
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martedì 27 settembre 2011

Non limitiamoci a chiamarli "diversamente abili"

Oggi.it  26 settembre 2011
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Il ragazzo che mi sta di fronte lascia esplodere la sua rabbia impotente verso un mondo insulso e in un certo senso iniquo. Leggo sul suo volto lo sconforto palese e mi sento quasi colpevole. 23 anni, disabile, sulla sua carrozzella lamenta l’inadeguatezza delle strutture che non gli consentono di affrontare la quotidianità come avrebbe diritto di fare.
Parla per sé e per i tanti che come lui sfoderano tutta la buona volontà per affrontare disagi già notevoli, ma guarda il mondo che, indifferente si muove intorno a lui. Bastano pochi gradini che non prevedano uno scivolo stabile e sicuro e in loro percorso si blocca.
Marciapiedi mal tenuti,mettono i difficoltà, mamme con i passeggini, anziani creano ulteriori intoppi ai disabili. Ma cosa posso io, se non unirmi alla sua invocazione? Lo faccio con il tramite di queste poche righe e con l’ausilio del giornale che cortesemente mi ospita.
 Chi ha potere non dimentichi questi cittadini e soddisfi i loro diritti primari considerandolo un dovere ineludibile. La nostra fiduciosa speranza non vuole morire.
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domenica 25 settembre 2011

Riparliamo dell'euro ?

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 Sempre attenti a cogliere le negatività, sempre pronti al mugugno e non ci accorgiamo di quanto di positivo si fa strada attorno a noi. L'Unione Europea e l'Euro sono traguardi fino a poco tempo fa  impensabili. Il rodaggio é stato  laborioso e difficile e i disagi sono ancora evidenti, ma il risultato compenserà il prevedibile disorientamento. Come sempre gli abusi vengono attribuiti alla mancanza di controlli, ed è innegabile che una maggior vigilanza avrebbe potuto porsi come argine, ma è sulla mancanza di onestà individuale che bisogna puntare il dito. C’è sempre, purtroppo, la disonestà che serpeggia indisturbata, ma per chi riesce ad esaminare con obiettività sarà facile attribuire le negatività alle responsabilità soggettive. La moneta unica ci ha offerto un’esperienza dalla quale trarremo forza e maggior unità tra i popoli di un’Europa che ha potenzialità straordinarie.
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giovedì 22 settembre 2011

E' l'alba !

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Provo sempre una inebriante sensazione di onnipotenza quando posso fruire di qualcosa che nessuna cifra al mondo può comprare. Come quest'alba tersa e gentile che annuncia il giorno.
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martedì 20 settembre 2011

Autobus e filovie - servizio pubblico

OGGI.it..................21 settembre 2011
Bresciaoggi..........23 settembre 2011
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Una una mobilità confortevole,fornita a prezzi accessibili   risolverebbe annosi problemi di traffico e di salute e parlare del costo di tale servizio impone anzitutto una riflessione.

Autobus e metrobus molto utilizzati concretizzano un uso minore delle vetture private, minor inquinamento,una migliore qualità della vita e  una minore spesa sanitaria. Un biglietto unico per l’intera giornata, un servizio davvero efficiente con ridotti tempi d’attesa,  molto  potrebbe risolvere in tema di viabilità e di salute.

Gli utenti aspirano ad una società responsabile ed efficiente che sappia guardare a largo raggio coinvolgendo i  settori interessati. Viabilità e salute pubblica sono complementari e questo non può essere posto in subordine all’immediatezza del reddito.

Se la viabilità è a gestione privata o presenta costi eccessivi sia lo Stato a soccorrerla laddove si mostri economicamente deficitaria, e i risultati non tarderanno a compensare l’impegno. Perché sulla riduzione dei costi, siamo in molti a sperare. 
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sabato 17 settembre 2011

Una regoletta facile, facile !

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Sii indulgente con gli altri e severo con te stesso .
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giovedì 15 settembre 2011

Litigare é un'arte.

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Quando, anche di fronte a piccoli, ma cocenti drammi, si evita di parlare e si adotta la tecnica del gelido distacco, siamo già in un clima pericoloso perché il rancore resta dentro di noi e genera solitudine. Anche la lite violenta è pur sempre un mezzo, anche se esasperato, di comunicazione.
       Il dramma vero si delinea quando in una coppia diventa inutile parlare.

Non verbalizzare il litigio significa non riconoscere il partner, in concreto “eliminarlo”. Un partner con cui non ci si confronta viene idealmente ucciso. Il silenzio, la lite interiorizzata rappresenta la totale sfiducia nella possibilità di cambiare qualcosa.  E’ la sottolineatura di una situazione deludente (ma irrinunciabile) che non ci si dà più la pena di analizzare e correggere.

Bisognerebbe anzitutto, saper rinunciare a volere il nostro partner come lo sognavamo. Rispettarne invece, i bisogni e la personalità e coltivare il desiderio di scoprire le cause profonde delle incomprensioni evitando di fermarsi alle ragioni più comode e superficiali. Ciò per cui abbiamo, in silenzio, rinunciato a lottare potrebbe, senza il minimo fruscio, uscire definitivamente dalla nostra vita. Chiediamoci, ogni tanto : “E’ questo che vogliamo ?”. Se la risposta è no, ricordiamo che litigare è – anche -  una prova d’amore. - anonimo
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martedì 13 settembre 2011

Ritorno al passato.

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Questa mattina i miei pensieri si accavallano e si spintonano per prevalere gli uni sugli altri e mi riportano a un mattino di tanti anni fa quando lavoravo al Ministero delle Finanze che si era trasferito a Brescia – da Roma – scalzato via dalle truppe americane e inglesi che conquistavano palmo a palmo la nostra povera terra martoriata. Era il 1943  e c’era la guerra, avevo sedici anni e, al Ministero ero stata assunta come dattilografa  e all’ufficio copie eravamo in dieci, più o meno della stessa età. Il rumore dei tasti di  dieci macchine che battevano i loro tasti era forse fastidioso, ma noi non ce ne accorgevamo. Qualche risatina, qualche allusione su rapporti tra colleghi di altri uffici e la bella incoscienza dell’età erano un provvidenziale aiuto nell’affrontare quei giorni intrisi di dolore, di inevitabili disagi, di ristrettezze e – anche – di fame.

A Brescia il Ministero aveva sede in una bella strada alberata  e, più precisamente, in una ex   scuola  elementare.  Di fronte, in una  villetta   a due piani (anch’essa requisita) avevano sede gli Uffici dei più alti Funzionari tra i quali il mio superiore diretto che  mi riservava benevoli,  paterni sentimenti. Veleggiava verso l’età della pensione, aveva un modo di vestire accurato,  capelli bianchi e folti e  ammiccanti occhi azzurri: I baffetti rimasti inspiegabilmente biondicci e un sorriso gradevole, completavano l’insieme di questa figura snella e signorile. Vestiva sempre di grigio.  Il nome di battesimo non l’ho mai saputo. Per me era “il dottor Rosani”.

In quello stesso periodo  cominciai a trovare, sul mio tavolino  un minuscolo pacchettino che conteneva  tre gianduiotti.  Superato lo stupore si faceva strada la gioia e – considerato che l’omaggio era anonimo – io  mi sentivo esonerata dall’obbligo  della gratitudine  e li dividevo felice,  con le mie colleghe. Seppi in seguito che l’omaggio ( straordinario per l’epoca) mi veniva in virtù di una cotterella che il Dott.Di Pace si era preso per me. Questo timido dottorino dai capelli rossi  era il nipote amatissimo del Dott. Rosani    che aveva incominciato a perorare la causa del nipote. “Lei è tanto giovane…io la invito a riflettere… ci pensi …anch’io le voglio già bene…mi prometta almeno che valuterà  questa possibilità..” E altro ancora.

E così anche  gli amatissimi gianduiotti persero la loro funzione gratificante, anche perché - proprio nello stesso periodo fui trasferita alla sezione del Ministero del Tesoro che aveva la sua sede in un’altra zona della città  in un signorile, bellissimo e antico palazzo nobiliare in  con suggestivi affreschi e una struttura d’insieme di notevole fascino, e mi ritrovai, di nuovo,  all’ufficio copie. Anche qui una decina di ragazze, me compresa, battevano sui tasti per otto ore al giorno fatti salvi gli intervalli imposti dall’ululare delle sirene che ci sollecitavano a lasciare il lavoro per correre nei rifugi.

Erano tempi difficili e quegli  anni di  guerra portarono in ogni casa lutti e sofferenze di ogni genere.  Ma io – se chiudo gli occhi – rivedo i volti di quelle ragazze e colgo, come allora, nei loro occhi l’insopprimibile vitalità che la giovinezza regala, assieme alla fiducia, anzi, alla sicurezza di un avvenire migliore. Carla, Teresa, Emma, Elena e le altre si sono poi sparpagliate nella vita…e non le ho più riviste ma, per un po’, io rimasi legata a Clara .

 Veniva da un paesino a pochi chilometri da Brescia e aveva una grande casa ( una specie di cascinotta) in mezzo alla campagna. Ricordo ancora quel portico che dava sul cortile acciottolato dove, oltre ad un lungo tavolo fiancheggiato da due lunghe panchine, c’era il forno nel quale la mamma di Clara cuoceva e sfornava il pane bianco che in città non si vedeva da tempo e  non mancava mai di offrirmene. Nel rivivere quelle sensazioni di gioia risento il profumo – indimenticabile – di quel pane appena sfornato, profumo che mai nessuna torta o dolce manicaretto potrà rimpiazzare nel mio ricordo e nel mio cuore.
 Clara era come quel buon pane fresco : sincera e buona e – in quel periodo – era innamorata: Mi faceva leggere i bigliettini che lui le scriveva e voleva che leggessi quelli con i quali lei rispondeva pregandomi  di aiutarla a esprimere al meglio quello che sentiva, cosa che io facevo volentieri conquistandomi una sproporzionata gratitudine.

A guerra finita ci scrivemmo per un po’ e poi senza un fruscio  uscì dalla. mia vita.  Mi sono spesso ripromessa di  rintracciarla ma non l’ho mai fatto, e improvvisamente…si è fatto tardi!    r.m.     
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domenica 11 settembre 2011

11 settembre 2001

OGGI.it 20 settembre 2011
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Dieci anni fa. Ero al telefono con un'amica. il televisore acceso, bloccato e " muto" passava immagini terrificanti e impulsivamente ho spento il televisore.
In quel preciso istante l'amica urla "NO, NO " e mi passa la tragica notizia. Riaccendo, guardo, ascolto le voci concitate e rimango bloccata, sgomenta, immobile.
Classe 1927 ho trascorso i miei verdi anni 1940/1945 in piena guerra, bombardamenti e deportazioni, guerra civile, avrebbero dovuto temprare la mia sensibilità, ma non é così.
Immobile sentivo lacrime brucianti rigare il mio volto mentre le mani si univano nel gesto angosciato della preghiera. Il resto è noto. Indelebile . Ineludibile. Straziante. r.m.
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venerdì 9 settembre 2011

Voglia di coccole.

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La voglia di coccole non è soltanto voglia di tenerezza, ma ne è l’espressione più intima. E’ il bisogno  di   lasciarsi toccare dal sentimento.  E’ un desiderio che può imporsi prepotente anche  dopo anni di presunta autonomia sentimentale e di autorevolezza caratteriale.  Improvvisamente,   lotte silenziose e   ribellioni sottaciute,   chiedono  imperiosamente   compensazione mentre  angosce  represse ,  cedono con coraggioso abbandono alla insopprimibile voglia di coccole. r.m.
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mercoledì 7 settembre 2011

Un geranio e la buona terra.

OGGI.it  5 sett. 2011
Bresciaoggi 9/9/2011
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In una cassetta sul mio davanzale fiorisce, ogni tanto, uno splendido geranio. Tronfio, colorato, rugiadoso e profumato . Qualche giorno dopo, un altro e un altro ancora a premiare la mia paziente, laboriosa, amorevole attesa. Aveva cominciato a presentare dei buchi sulle belle foglie ad annunciare che qualche verme si nutriva della sua bellezza. Ho cominciato con gli antiparassitari, con i nutrienti, con le cure quotidiane, ma il mio geranio intristiva.


Drasticamente l’ho tolto dalla sua sede e l’ho scosso ben bene da quella terra infetta e l’ho rinvasato. Terra indenne da parassiti e tanta tanta paziente cura. E mentre gli regalavo il mio amore, pensavo al mondo che – da sempre – per dare buoni frutti chiede buon terreno.

E in quest’ambito la buona linfa per un buon terreno è nelle famiglie che devono riprendersi il loro ruolo responsabile, scrollando via dalle radici, quella smania di superfluo che allontana dalla verità e dalle vere, insostituibili necessita del crescere.

Ricominciare in famiglia con l’esempio che distrugge i vermi che si insinuano nel terreno. L’invidia, l’egoismo, l’indifferenza, l’apparire,sono tutti vermi ìnfidi che distruggono la bellezza.

Con fatica, con fierezza, con tanta buona volontà SI PUO’ FARE. E a continuare la ripresa dovrà attivarsi la scuola e la societa. Tutti insieme, appassionatamente. Guardo i miei gerani e sorrido, poi guardo il mondo, sorrido. –
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lunedì 5 settembre 2011

Scegliere il meglio.

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Due vecchi coniugi avevano lavorato tanto sulla loro terra, Avevano tirato su quattro figli ed  erano convinti che la loro vita fosse fatta di piccole cose.  Sorridevano ad ogni nuovo mattino, si stupivano  ad ogni infuocato tramonto e accoglievano  ogni stagione come un regalo.
 Credevano di essersi accontentati di poco  mentre invece, avevano  privilegiato il meglio. muccina
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sabato 3 settembre 2011

Dopo le vacanze......

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Quando le vacanze saranno per tutti, soltanto un ricordo non dimenticate il piacere della pausa. E valutatela, anzitutto come una necessità che adempie al compito di ricaricare la mente e il cuore
Avete provato a chiudere gli occhi e riannodare dolcemente fili spezzati rimasti pendenti nel cuore, recuperare visioni che la mente ha solo archiviato, risentire parole che hanno ferito e percepirle con l’indulgenza che solo la patina del tempo insinua, ritrovare il calore di quell’apprezzamento inatteso, indulgere nel progettare. Anche questo elogia la pausa!
Non consideratela una perdita di tempo perché solo la vita ha, tutto sommato, dei limiti . Il tempo invece…..è infinito.
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giovedì 1 settembre 2011

Benvenuto settembre .

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Che bell’aria frescolina mi ha svegliata stamattina.
Sai che faccio ? Soffio forte per aprir tutte le porte
perché l ’aria settembrina, vi rinfreschi la mattina !

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