venerdì 30 aprile 2010

Se sapessi che oggi......

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Se sapessi che oggi è l'ultima volta che ti vedo uscire dalla porta,ti abbraccerei, ti darei un bacio e ti chiamerei di nuovo per dartene altri.

Gabriel García Márquez

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mercoledì 28 aprile 2010

NO all'indifferenza.

Bresciaoggi - 05 maggio 2010
titolo "Se la miseria arriva a uccidere"
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Ancora una notizia drammatica.”Muore intossicata a 12 anni mentre si riscalda. Tragedia della povertà a Genova. La bambina stava usando un braciere improvvisato in un contenitore. Il gas era stato staccato perchè la famiglia non pagava.”

La breve cronaca riporta eventi non nuovi, non isolati, non rari. Questo morire per povertà non può e non deve continuare. La morosità nei pagamenti è grave, ma qualcuno deve farsi carico di imprescindibili verifiche. E’ così difficile effettuare adeguati controlli e – se il caso lo impone - interessare il Comune o gli Enti Assistenziali ?

Sono ormai quotidiane le richieste di denaro (un euro con un sms) per lodevoli cause e questa della miseria omicida, non lo è meno. Non è onesto “guardare altrove” mentre vicino a noi, nelle nostre città, situazioni di estremo disagio, mietono vittime. Chi può, chi è preposto al buon andamento della società deve intervenire in situazioni di incolpevole disagio economico.

Non è possibile tollerare che vengano immolate vite umane sull’ara di una intransigenza asettica e disumana. Per favore ! Prevenite, informatevi prima di lasciare all’addiaccio gli inadempienti. Non è facile, ma niente nella vita lo è. In caso di morosità è imprescindibile una verifica, e un contatto costante con gli uffici Comunali potrebbe forse rendere più interpretativa anche l’applicazione di una giusta norma

Una bimba che tossisce, soffoca e muore mentre tenta di riscaldarsi, non può lasciarci indifferenti!.

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lunedì 26 aprile 2010

E' vero ?

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Lei gli domandò in quei giorni se era vero,
come dicevano le canzoni, che l'amore poteva tutto.

" È vero – le rispose lui – ma farai bene a non crederci".
Gabriel García Márquez.
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domenica 25 aprile 2010

Quel 25 aprile.

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Libero - posta prioritaria del 28 aprile 2010

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Io c’ero, “quel” 25 aprile. Giovane, attenta e fiduciosa mi proponevo di cancellare l’incubo della guerra in un tripudio d’amore e di ritrovata fratellanza. Le truppe americane, mai abbastanza benedette, avevano riconquistato palmo a palmo un territorio ostile, lasciando in questa terra straniera la loro vita e i loro sogni.

I Partigiani veri, potevano finalmente ricongiungersi alle famiglie e ricostruire un’Italia certamente migliore, finalmente riunita anche nell’amore del ritrovarsi. Di quel periodo, credo di aver rimosso parecchie cose che non potevano rimanermi nell’anima senza distruggerla.

Vendette, ritorsioni, ancora morti e odio, prima di poter riassestare la quotidianità in un normale percorso. Non sono in grado di parlare lucidamente, con obiettività di quel periodo funestato da rivelazioni orrende su campi di sterminio e su crimini di inenarrabile ferocia.

Per sempre, invece, rimane indelebile il volto di un ragazzo qualunque che si è trovato sulla strade di alcune truppe tedesche in fuga. Assieme ad altri coetanei è stato caricato sulle camionette in fuga e di lì a poco è stato fatto scender con i coetanei. Obbligati e scavare la fossa sono stati falciati da raffiche di mitra con odio indicibile.

Lasciati nella buca scoperta sono stati poi fotografati. Ancora ragazzi (che, nella notte, erano stati derubati delle scarpe) giovani inermi stroncati da sentimenti che non capivano.

Non ho altri ricordi di “quel” 25 aprile. Mentre molti festeggiavano …. molti, ancora morivano ed è rimasto nei miei occhi di giovanetta confusa e attonita qualcosa che mi avrebbe segnata per sempre.

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sabato 24 aprile 2010

Archiviata la follia atomica ?

Bresciaoggi - 15 maggio 2010
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Se è vero che una rondine non fa primavera è altrettanto vero che quell’ unica, coraggiosa rondine annuncia il disgelo. Ed è bene rivolgere uno sguardo di speranza al suo cauto volo.

La timida rondine di questa inquieta primavera, porta nel becco un cartellino con la scritta “Vertice sul nucleare, trovato accordo”. ‘E’ solo un inizio, ma io concordo con il saggio che dice “Anche un viaggio di mille miglia, comincia con il movimento di un piede”. Ben venga quindi, questa esplicita presa di coscienza.

Tutti noi, l’umanità tutta nella sua interezza sta su questo inquieto globo terrestre sconvolto periodicamente da terremoti, tzunami, tifoni, vulcani in eruzione e pericoli naturalmente incombenti.

Non basta ? Possiamo aggiungere le malattie, le infermità e le stragi del traffico veicolare che gravitano in noi e intorno a noi. Non pare proprio utile, aggiungere la volontà distruttiva dell’uomo contro l’uomo e - per intravedere un futuro - è indispensabile archiviare la follia atomica.

E proprio perché questa follia non risparmierebbe né miseri né potenti, è auspicabile che tutti collaborino al fine di vanificare l’effetto di tale aberrazione omicida.

Questa è una speranza che permette di guardare con fiducia a questo inizio di trattativa.
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giovedì 22 aprile 2010

Superstizione.

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Essere superstiziosi è da ignoranti
... ma non esserlo porta male!
Edoardo De Filippo
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martedì 20 aprile 2010

Il mito di Filemone e Bauci.

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Trascritta e inoltrata dalla preziosa amica Elena Alberti Nulli e parla di una coppia che forse non è la più famosa ma sicuramente è la più dolce e struggente:

Filemone e Bauci.

Due divinità, Giove e Mercurio, sono in vacanza sulla terra per vedere come vivono i comuni mortali: sono in incognito, travestiti da mendicanti; così conciati sono davvero irriconoscibili, e ricevono trattamenti non certo degni di due dei... La gente che incontrano è con loro sgarbata e irascibile, e soprattutto assai poco generosa: nessuno accetta di dar loro da mangiare, o di ospitarli per la notte. Finché un bel giorno arrivano a un'umile capanna, dove trovano una coppia di anziani, Filemone e Bauci; i due sono poveri, vivono di stenti, ma sono felici, si vogliono bene, sanno accontentarsi di quello che hanno e non hanno paura di condividerlo. Sono infatti gli unici che danno ospitalità ai due finti mendicanti, offrendo parte del loro semplice pasto: uova, legumi, miele. Caso strano, però, la giara del vino è sempre piena... così i due anziani mangiano la foglia, scrutano con attenzione i loro ospiti e alla fine li costringono a svelare la loro identità; quando Giove e Mercurio si presentano, Filemone e Bauci si dichiarano imbarazzati per aver offerto cibi così umili, e si offrono di cucinare un'oca, l'unico animale che tengono in cortile. Ma gli dei, commossi da tanta bontà d'animo e generosità, decidono di premiarli e insieme di punire tutti gli altri, che si erano dimostrati egoisti e insensibili: accompagnano i due anziani sulla cima di una collina e fanno cadere sulla regione una pioggia torrenziale, che allaga tutto... salvo la capanna di Filemone e Bauci, che viene trasformata in un enorme tempio di marmo e oro. Giove chiede ai due di esprimere un desiderio, e loro rispondono di poter essere custodi del tempio e soprattutto di non essere mai separati, nemmeno dopo la morte. E così, dopo aver vissuto serenamente il resto della loro vita nel tempio, Filemone e Bauci muoiono insieme, anzi, non fanno neanche in tempo a morire perché, con perfetta sincronia, si trasformano in una quercia e in un tiglio: due alberi con rami intrecciati, che saranno insieme per sempre.

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domenica 18 aprile 2010

Per un amico.

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Ciao Raimondo,

calato il sipario, spente le luci, la folla si allontana e tu esci di scena, per sempre. Spento il clamore, solo adesso ti parlo. Parlo a te che hai veramente concluso un’epoca dedicata all’arte del sorriso.

Hai infoltito a lungo la schiera di chi sapeva gestire con eleganza l’allusione, il savoir faire, la raffinatezza del gesto e dell’espressività.

Scusami Raimondo se non dedico soltanto a te il mio rimpianto, ma so che hai già capito dove voglio “andare a parare” e stai sorridendo solidale e partecipe.

Si Raimondo, rimpiango un’epoca rappresentata da te e da altri indimenticabili ! Carlo Dapporto con i suoi divertenti francesismi, Renato Rascel, Valter Chiari, Corrado, Totò, Troisi e molti altri che – come te - hanno sempre tenuto lontana la volgarità, il doppio senso scurrile, la parolaccia.

Non ne avete mai avuto bisogno, voi che avete scelto di proporvi con stile, classe, arguzia e rispetto. Adesso, rivolgendomi a te che hai sempre preferito il sottinteso a ciò che è palese, mi concedo – per contrasto - alla banalità e mi eleggo portavoce di tutti quelli che hanno imparato a volerti bene per sussurrarti piano, ancora una volta :

” Grazie Raimondo!”.

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sabato 17 aprile 2010

Politici e statisti.

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Un politico, pensa alle prossime elezioni.

Uno statista pensa alle prossime generazioni

John Clarke

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giovedì 15 aprile 2010

Porte aperte per l'aldilà, per gli over 70.

Bresciaoggi - 18 maggio 2010
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La notizia è questa: in Olanda un movimento chiede il cosiddetto suicidio assistito per gli over 70 stanchi di vivere. Chi vuole morire non deve essere necessariamente malato - dicono i promotori della raccolta di firme già arrivata a 125mila.

Ora se ne discuterà in Parlamento. Se la proposta divenisse legge quante persone amareggiate per un lutto, o depresse per motivi vari potrebbero consegnarsi alle mani esperte di un boia in camice bianco ? Ma i lutti si superano e la depressione si cura. Da entrambi gli evemti io sono uscita più forte e consapevole e oggi, a soli 83 anni, scrivo, aiuto il mio prossimo e sono felice di centellinare la vita.

Le 125mila firme, rappresentano una minoranza nel Paese promotore, la parte egoista, insulsa, deleteria e insofferente che pare voler approfittare di un eventuale momento di cedimento morale per accompagnare all'avello chi potrebbe infastidire. Santo cielo, ma dove vogliamo arrivare ?

A questo punto, anche il ritorno alla rupe Tarpea potrebbe essere auspicabile! Povera umanità ! Parafrasando Dante (purg.6) circa 700 anni fa., l'anima urla "Ahi serva Olanda, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta,non donna di province, ma bordello! ".

Fortunatamente, una folle proposta e 125mila aderenti, non sono rappresentativi dell'intera umanità - e la ribellione a tale insensata proposta sarà, mi auguro, forte e compatta. Non é umanamente possibile pensare che un manipolo individui di scarsissima moralità, possa sperare nella sopraffazione e nell'abuso.

Agli over 70 che possono avere un momento ti sbandamento e desiderare una prematura conclusione ecco la mia appassionata esortazione : forza ragazzi e ....avanti tutta !.

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martedì 13 aprile 2010

Capire la Giustizia.

Ogni ùù

Bresciaoggi domenica 23 maggio 2010

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Ogni legge è il risultato del lavoro di molti che hanno il compito di esaminare tutti i pro e tutti i contro di ogni necessaria regolamentazione. Ma per il cittadino qualunque risulta a volte incomprensibile un risultato che lascia troppo spazio ad ulteriori interpretazione da parte di chi deve dare applicazione alla legge.

Pare infatti – alla gente comune – che ci sia una eccessiva propensione al recupero degli autori di crimini anche atroci. Giusto il tentativo di recupero, ma imprescindibile il rispetto delle vittime .Di difficile comprensione risultano le scarcerazioni anticipate di un criminale rilasciato “per buona condotta” che potrebbe ( la buona condotta) derivare da un preciso calcolo. Faccio del mio meglio ed esco prima.

E ci si chiede inoltre, come si può consentire per legge che un imputato, possa avvalersi della facoltà di non rispondere. Ma siamo seri per favore. Se le Autorità preposte fanno domande il cittadino dovrebbe rispondere SEMPRE e in ogni caso.

E quando i delitti sono efferati, crudeli e premeditati quale motivo può giustificare un abbreviamento della pena che la giustizia stessa ha ritenuto di infliggere. Tutelare i diritti degli assassini non deve far dimenticare i morti. Cioè coloro che, incolpevoli, sono stati costretti a rinunciare per sempre e per mano omicida, alla vita alla quale avevano diritto.

Per rispettare “la legge” bisognerebbe capirla e condividerne gli effetti. Ma è difficile. Davvero molto difficile.

domenica 11 aprile 2010

Margheritine.

Libero -....... 10 aprile 2010
Il Giornale - 11 aprile 2010
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A chi ha fretta, a chi non sa rallentare il passo, a chi è distratto ho pensato oggi a lungo mentre vivevo una sensazione di straordinaria normalità.

Erano le 18 di questo pomeriggio quando ho spento frettolosamente il computer e sono uscita con il solo intento di accarezzare con lo sguardo le pratoline !

Con passo svelto (almeno nelle intenzioni) ho raggiunto il parco adiacente alla mia abitazione e - nel verde del prato - loro erano là, numerosissime, minuscole e perfette con il loro botton d’oro nel centro.

Quasi scusandomi, ne ho raccolta una pur sapendo che appassirà tra le mie dita, Che meraviglia !

Due strati di petali perfetti, bianchissimi, appena appena celestini a rovescio, tutti a corolla intorno al giallo centrale. Piccoli capolavori sensibilissim, si offrono al calore del sole e si chiudono a appena l’umidità della sera o del latente sentore di pioggia, le sfiora.

Capolavori bonsai che la natura porge allo sguardo quasi sempre indifferente di frettolosi passanti. Estranee ai mali del mondo, umili, splendide e inconsapevoli hanno arricchito il mio giorno.

venerdì 9 aprile 2010

Amarti per sempre.

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Mi dicono che rinunciare a una storia aiuta
a crescere, ma io preferisco rimanere bambina
e amarti per sempre.
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mercoledì 7 aprile 2010

Ad un ragazzo insicuro.

Bresciaoggi del 27 maggio 2010
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Oggi vorrei affrontare con te il difficile approfondimento sull'autostima. Ritengo che il primo dovere verso noi stessi sia quello di saperci guardare con serena obiettività.

Ti propongo, quindi, un esperimento esemplificativo:

vorrei collocarti davanti ad un ipotetico specchio per esortarti ad osservare con occhio critico anche i dettagli dell’invisibile e ti dico semplicemente "guardati!"

Hai intelligenza, grinta, capacità d'impegno, sensibilità ma, se non ti basta...confrontati con la variegata umanità: quante volte hai trovato nei tuoi simili (e in quale percentuale)la tua stessa disponibilità? Ti sarà certamente capitato di trovarti a stretto contatto con l'invidia e la meschinità più inaspettata e imprevedibile! Per contro, avrai avuto (inattese) anche tante belle dimostrazioni di bellezza interiore ma...tra le une e le altre avrai notato che la sproporzione è altissima. E ti sarà quindi facile assegnarti il ruolo che ti compete in virtù dei tuoi meriti.

Il tuo dovere rimane quello di prenderne atto evitando di assegnare ad altri posizioni privilegiate. Perchè tu sei tu, unico, irripetibile e dovrai soltanto fare buon uso dei talenti che ti sono stati dati in sorte. La fiducia hai diritto di averla verso te stesso perché alcuni dei tuoi meriti sono ormai palesi.

Un solo suggerimento, é forse perennemente utile :

nell’imprescindibile corredo dei verdi anni hai certamente sperimentato irruenze, slanci, errori, ma avviandoti verso la maturità dovrai arricchire il tuo bagaglio interiore del pregevolissimo dono della cautela per ricordare che - nei contatti con gli altri - la fiducia "istintiva" è gemella della cieca credulità. La cautela farà da scudo alle delusioni. Poi a testa alta e con lo sguardo attento, potrai dare il meglio di te.

mi ascolterai ? Renata

lunedì 5 aprile 2010

Passionalità.

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Dà più felicità la passione che ci possiede che quella che suscitiamo.

Vero, vero, vero ! La passione che ci possiede ci darà sofferenza, felicità, ansia, speranza o tormento, ma…..ci farà sentire vivi e partecipi. La passione che suscitiamo, può lasciarci indifferenti o infastidirci.

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sabato 3 aprile 2010

Scusami !

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Le scuse sono la miglior arma disarmante mai inventata dall’uomo. Massimo Gramellini giornalista e scrittore.

L’approfondimento di questo concetto ha preso oggi, buona parte del mio tempo perché – anzitutto - é vero, semplice e chiaro. L’ammissione di un errore o di una frase inopportuna, riesce a placare gli animi, a riportare la serenità e aiuta a ritrovare la distensione.

Se per una nostra manchevolezza, c’è “fumo” attorno a noi, in famiglia, sul lavoro, nel rapporto di coppia o in qualunque altro ambito, perché non dire “scusami” ? A volte si riceve, in cambio, un sorriso. A volte la reazione è meno immediata, ma certamente, apre lo spiraglio che serve per allontanare le incomprensioni.

Userò quindi la bella frase di Gramellini per augurare a tutti di trovare il coraggio di dire “scusami ” anche per ciò che potevamo fare e non abbiamo fatto, per ciò che potevamo dire e non abbiamo detto.

E, buona Pasqua a tutti, molto affettuosamente, renata

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giovedì 1 aprile 2010

Nelle notti di Aprile.

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Nelle notti di aprile,
le margherite
dagli occhi sognanti
appendono al vento
la gonna leggera
dei petali bianchi.
Si specchiano nude
nel chiaro di luna,
bagnate di luce
su tutta la pelle
si tuffano in cielo:
diventano stelle
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Elena Alberti Nulli
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