domenica 31 agosto 2008

Una splendida favola vera !

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Premessa.(collaborazione tra bloggers) Il racconto che segue é giunto all’amico SALVO che – attualmente impegnato in altre imprese -l’ha inoltrato a Stella e a me. L’abbiamo ritenuto meritevole di divulgazione e Stella ha ceduto a me il piacere della pubblicazione. Se lo apprezzerete il plauso sarà comunque tutto e soltanto per l’anonimo autore. Salvo, Stella e Renata sono soltanto i gioiosi pony/express che ve l’hanno recapitato. Buona lettura. r.m.
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Due uomini, entrambi molto malati, occupavano da tempo la stessa stanza d'ospedale.
Ad uno dei due - che aveva il letto vicino all’unica finestra della stanza - era permesso mettersi seduto sul letto per un'ora ogni pomeriggio. L'altro, invece, era costretto a restare sempre disteso nel suo letto.

Col tempo, i due fecero amicizia e cominciarono a parlare per ore. Parlarono delle loro mogli e delle loro famiglie, delle loro case, del loro lavoro,del trascorso servizio militare e dei viaggi che avevano fatto.

Ogni pomeriggio l'uomo che stava nel letto vicino alla finestra poteva sedersi e passava il tempo raccontando al suo compagno di stanza tutte le cose che poteva vedere fuori dalla finestra.

Dall’altro letto, l’infermo, cominciò a vivere in attesa di quelle ore nelle quali il suo mondo era reso più bello e più vivo da tutte le cose e i colori del mondo esterno.

La finestra dava su un parco con un delizioso laghetto. Le anatre ed i cigni giocavano nell'acqua, i bambini facevano navigare le loro barche giocattolo e i giovani innamorati camminavano abbracciati tra fiori di ogni colore e c'era una bella vista della città che si intravedeva in lontananza.

Mentre l'uomo vicino alla finestra descriveva tutto nei minimi dettagli, l'altro chiudeva gli occhi e immaginava la scena.
In un caldo pomeriggio l’ amico descrisse perfino una parata che stava passando. L'altro si meravigliò di non riuscire a sentire la banda, pensò ad un calo dell’udito e subito si consolò perché poteva almeno vederla con gli occhi della mente, così come l'uomo alla finestra gliela descriveva.

Passarono giorni e settimane. Un brutto giorno l'infermiera di turno portò loro l'acqua per l’igiene del mattino, ma trovò il corpo senza vita del paziente vicino alla finestra, morto pacificamente nel sonno.

L'infermiera, diventò molto triste e chiamò gli inservienti per portare via il corpo e l'altro si affrettò a chiedere di essere trasferito nel letto dell’amico. Voleva prendere posto accanto a quella finestra . L'infermiera lo accontentò prontamente e dopo poco si allontanò.

Lentamente, dolorosamente, l'uomo si sollevò appoggiandosi faticosamente ad un gomito, ansioso di vedere per la prima volta il mondo esterno. Si girò lentamente e vide che la finestra si affacciava...su un muro bianco ! .

Deluso e stupito chiese poi all'infermiera che cosa poteva avere spinto il suo amico a descrivere delle cose così meravigliose, ma inesistenti. L'infermiera rispose che l'uomo era cieco e non poteva nemmeno vedere il muro. “ 'Forse, voleva farle coraggio.”' disse.

E forse anche l’uomo cieco aveva provato un'immensa felicità nel rendere felice il suo amico che viveva una situazione già parecchio critica. Un dolore diviso è dimezzato, ma la felicità condivisa è raddoppiata.

Se vuoi sentirti ricco conta le cose che possiedi che il denaro non può comprare.

Anche l’oggi è un dono, è per questo motivo che si chiama presente. The end

sabato 30 agosto 2008

Luglio 1993.

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Nel luglio 1993 ho concluso un lungo iter lavorativo fuori casa ed cominciato a non oppormi più al richiamo dello scrivere. Ma ho voluto anche analizzare l’impulso, porgendo orecchio ad alcuni interrogativi.

Perché scrivere? Qual’ è la pulsione? Senza evitare l’invito all’analisi, all’approfondimento, appago la mia stessa curiosità cercando la risposta che sento latente.

E’ l’inconscio sogno nel cassetto? E’ la risposta alla domanda “cosa avresti voluto fare da grande?” E’ il desiderio di mettere ordine nei pensieri?...... Forse !

E pensieri ce ne sono tanti! Accumulati, non analizzati, inopportuni, repressi, inconfessati, sovrapposti, ricorrenti. Pensieri intervallati da ricordi, esperienze, malinconie, ma il desiderio di indulgere alla nostalgia viene spintonato da stimoli più recenti che si propongono con arroganza, forti di un presunto diritto alla priorità.

Alla base però c’è – ovviamente – la facilità del procedere. La motivazione primaria è proprio la fluidità, la piacevolezza, la congenialità che ci pone con gioia davanti al progetto.

Si comincia pregustando il piacere di esprimersi senza essere fuorviati da inopportune interruzioni, assaporando la gioia di coinvolgere che è, infine, l’essenza stessa dell’appagamento. Stimolare e rendere partecipe il lettore affinché condivida l’intensità delle emozioni.

Si insinua poi il desiderio di rivisitare strade abbandonate , rispolverare i ricordi, togliere ragnatele, indulgere alla nostalgia e – anche – puntare i fari su incontri che hanno, in un modo o nell’altro, arricchito il nostro mondo.

Un amico che scrive con piacere mi ha confidato : “Quando mia moglie mi vede immobile, a fissare un punto indefinito, non capisce che...sto lavorando !”

In effetti anch’io realizzo l'impostazione prima di avvicinarmi al computer e quando mi siedo per mettere “nero su bianco” ho la sensazione che qualcuno mi detti “dal di dentro” .
Scrivere è questo e....altro ancora !
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Luglio 2008 - a distanza di anni, posso forse rispondere ai miei inziali interrogativi. Perché respiro ? Per vivere ! Perché scrivo ? Per la stessa ragione
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giovedì 28 agosto 2008

A 10.630 sconosciuti ....che conosco !

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Il mio blog vagisce nell’etere da appena dieci mesi e già più di diecimila visitatori sono passati a fare un sorriso, al neonato.

Un bel risultato, raggiunto proprio per merito di questo graditissimo flusso di nuovi amici che si sono accostati, si sono allontanati, sono ricomparsi, fino a divenire affettuosi frequentatori abituali.

Formiamo, tutti assieme, un bel campionario di questa umanità che si cerca, che si incontra e si scontra, che comunica con esuberante slancio o che si mette in gioco superando timidezze e ritrosie.

Classe 1927, sono, senz’ombra di dubbio, la decana tra i blogger e sono qui a dimostrare che, rimanere inseriti nella vita è possibile. Unico requisito indispensabile “essere VIVI”.

Il mio approccio al mondo di internet e al blog è stato caratterizzato da una totale disponibilità e i paletti, ben percepibili, sono stati messi soltanto alla volgarità. Un blog pulito che odora di talco.

Abbiamo parlato d’amore, di delusione, di coraggio e di vulnerabilità, di famiglia e di figli, di solitudine, di aspettative, di dolore, di gioia e ci siamo aiutati superare prove anche dure per attraversare il guado, nel fiume della vita....tenendoci per mano.

Avete inserito il peperoncino nella mia quotidianità con nuovi stimoli e qualche sfida. Piano, senza far rumore, vi siete dolcemente inseriti nella mia vita portando ventate di partecipazione, di irruenza, di vivacità. Di gioia.

Vi penso appena sveglia, poi apro la finestra su questo mondo sotto vuoto e vi cerco e – sempre con rinnovato gioioso stupore – vi trovo.

Vi dedico l’ultimo pensiero prima di addormentarmi e vi sorrido appagata. Vi voglio bene ?
Dunque, con alcuni di voi si è instaurato un bel rapporto di stima, con altri siamo ancora a livello curiosità, poi c’è chi ha suscitato la mia ammirazione o l’approvazione incondizionata per l’atteggiamento con il quale affronta le prove che incontra.

Tenerezza, qualche ventata di simpatia e per ognuno, tanta partecipazione. Con alcuni di voi è nata - promettente - l’amicizia. Con il vostro appoggio ho vinto la mia battaglia con l’anagrafe. Mi ritrovo giovane, battagliera, innamorata, insomma ancora donna, matura, ma gagliarda e anomala.

E vi confido un segreto : passeggiando nella vita ho raccolto in un cesto alcune cose. Qualche ricordo, alcune esperienze, qualche lacrima, tante squillanti risate, una scatola piena di tenerezza, un sacchetto di coccole, molta comprensione e tanta partecipazione,un sacchetto serenità, uno di indulgenza, qualche Vaff...(perchè nessuno è perfetto) e tanti generi di conforto che vi porgerò pian, piano, con parsimonia, ma continuamente.

10.630 ! ! ma tranquilli ! Ce n’è per tutti !

Col megafono a tutto volume urlo : Grazie eeeeeeeeeee! r.m.
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P.S. Tra i commenti il caro amico Mastermax ha messo affettuosamente l'accento sul "conflitto d'interessi" che disturba la mia persona. Infatti ho quarant'anni per quanto riflette la partecipazione in qualsiasi settore del vivere e.... il doppio per quanto attiene alla limitazione e all'impedimento all' azione. Ma ho scoperto che davanti al computer, con voi al mio fianco....i miei primi quarant'anni possono ancora esprimersi efficacemente.
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Settembre è alle porte.

Pubblicato sul Giornale di Brescia il 29 agosto 2008
pubblicato su Bresciaoggi ............ il 3 sett. 2008
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Il mese che attiva molti giovani e ravviva noti interessi nelle famiglie è in arrivo. L’atteso evento è prossimo : si riaprono scuole ! Ci vorrà il grembiule e ci sono altre novità, ma alcune delle emozioni che da sempre connotavano la circostanza, appare meno incisiva, più sfumata.

Parlo di curiosità, timore, interesse, speranze, impegno che entravano in campo ancora prima del fatidico richiamo della campanella e facevano da supporto alle indimenticabili emozioni che segnarono la vita di molti.

Per quanto mi è dato cogliere nei discorsi di alcuni docenti, aleggia molta preoccupazione, tanta insicurezza e un grande disagio. Cambiamenti e riforme che non soddisfano producono sconcerto.

Il prestigio di cui godevano gli insegnanti di qualsiasi grado, sembra essere sparito; il rispetto pare oggi un elemento scarsamente presente e il disorientamento impera sovrano.

Se questo avviene tra coloro che si propongono come timonieri di navi che devono affrontare una lunga navigazione, figuriamoci cosa si insinua tra la ciurma!

Ragazzi prevalentemente indifferenti, menefreghismo nemmeno celato, atteggiamenti supponenti e scarso impegno si contrappongono a comportamenti corretti di allievi che vorrebbero trarre dalla frequentazione scolastica, il valido viatico per l’ ingresso nel mondo del lavoro.

Scavando nel mio passato non trovo elementi per supporre che i genitori si fossero schierati dalla parte degli studenti.

Noi ragazzi avevamo torto “a prescindere”e il castigo, più o meno coercitivo non mancava mai. Oggi, i genitori sono quasi sempre pronti a difendere i loro cuccioli senza quasi dar peso alle ragioni del contendere.

Oppure sono diversamente assenti lasciando così ai figli la possibilità di covare rancori e nocive ribellioni. In questo inizio d’anno scolastico le mie parole mirano a incoraggiare Insegnanti Educatori di ogni livello, rinnovando i sensi della stima che meritano.

Ai ragazzi l’ esortazione a dare il meglio! E’ un modo per contribuire a trarre il maggior vantaggio dall’apprendimento. Bel traguardo, non vi pare.? Forza, dai ! La scuola è sempre una grande, meravigliosa opportunità. Tifo per voi ! r.m.
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mercoledì 27 agosto 2008

Non nuoce l'uso, ma l'abuso !

Pubblicato su Bresciaoggi il 17 settembre 2008
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Correva l’anno.........quando Dio disse agli uomini :

“Io posso darvi la possibilità di trovarvi in un posto e – solo poche ore dopo – in un altro distante anche tre o quattrocento chilometri!

Potrete, nella stessa giornata, svegliarvi in una zona di montagna dove la neve cade copiosa e andare a dormire in un posto caldissimo dove alle dieci di sera il sole è ancora alto nel cielo !

Però......voglio in cambio diecimila vite all’anno !

”“NO ! " " NO ! “ risposero gli uomini inorriditi.

Poi.....venne l’automobile ! !
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di renata, il primo commento

martedì 26 agosto 2008

Premi - cortesie interpersonali.

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La vita, con i suoi percorsi accidentati mi ha insegnato e oserei dire imposto una certa cautela, ma oggi tolgo i freni alla ritrosia e chiamo in causa la vostra comprensione.

Perché ? Perché non so dare risposte ad un quesito che suscita le mie perplessità.

In alcuni blog campeggiano premi di vario genere che rappresentano un riconoscimento ai contenuti. Vengono proposti con simbologie diverse, accattivanti e dimostrative di un sentimento affettuoso che una persona (al massimo due) dedica ad un’altra.

Il premio è generalmente corredato da espressioni di stima che vengono accolte con grati sentimenti e mi piacerebbe conservare la motivazione tra le preziosità che conservo nella mia virtuale cassetta di sicurezza riservandomi la facoltà di non esporre nel Blog, i simboli dei riconoscimenti che mi sono stati assegnati.

Questo, con la certezza che non verrà messo in dubbio il gradimento che mi hanno procurato.

Questa gradita espressione di stima, rappresenta e sostituisce il classico mazzo di fiori che si manda e si riceve con gioia tra persone che, incontrandosi, hanno condiviso interessi, ragioni, sentimenti.

Quello che a me personalmente crea imbarazzo è esporlo e lasciarlo in vista eternamente sul mio blog.
Memore del fatto che perfino i generali espongono le loro medaglie solo nella occasioni ufficiali.

In concreto, mentre il momento dell’assegnazione mi procura gioia, il fatto di esporlo mi crea imbarazzo.

Ecco la domanda : posso accogliere il premio, ma non esporlo ?

Prevedo che la risposta sarà “ Fai pure quello che vuoi!” ma non vorrei che la condiscendenza nascondesse anche un lieve risentimento.

Sentirò con piacere le vostre opinioni in proposito. Renata

P.S. Lascierei il premio allo sviluppo della mente. E' stato il primo ed ha costituito un emozione irripetibile.
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lunedì 25 agosto 2008

Lo stato ansioso.

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Lo stato ansioso è un disturbo insidioso, persistente, ossessivo.

Per combatterlo, la scienza ci ha dato ansiolitici e tranquillanti, ma una soltanto è - quasi sempre - la terapia giusta !

Persuadersi pazientemente che il segreto della tranquillità interiore sta nell’accettarsi interamente, accontentandoci di ciò che siamo e di quello che abbiamo.

Ciò non ci autorizza ad indulgere in atteggiamenti rinunciatari, ma ci aiuta a ricordare che “L’anima è come l’acqua del mare. Se è agitata non intravedi cosa c’é in profondità. Quando è calma scorgi anche la più piccola delle sue meraviglie.”

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domenica 24 agosto 2008

Un applauso ai Blog.

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Aprire un blog è riscoprire la vita

Mi sembra di essere tornata nella mia casetta al lago, nel mio giardino. Una panchina, qualche seggiola, il cancellino piccolo...aperto, un giornale sul tavolo assieme agli occhiali e ad un libro. Un vassoio con alcuni bicchieri e l’acqua freschissima, nella bottiglia, all’ombra, sotto il ciliegio.
Qualcuno passa, si ferma saluta, se ne va. Un amico entra, si siede, riposa, ed a lui si unisce qualche altro, passato a curiosare con benevolo interesse. Che c’è di nuovo ?

Questo mondo sotto/vuoto accoglie sfoghi, accarezza malinconie, rasserena, arricchisce la mente. Propone nuovi incontri, mostra mani tese, braccia spalancate, amore, curiosità, interesse, stimoli.

Da dieci mesi soltanto ho aperto questo blog e da dieci mesi, arredo con amore lo spazio che vi riservo.. per renderlo confortevole e mi preparo a rispondere ai richiami.
Toc,toc. Chi bussa alla mia porta ?
Che meraviglioso stupore ritrovarvi ogni giorno, solleciti, gentili, polemici, partecipi, critici, affettuosi.

Chi ha gli occhi umidi dal recente pianto, chi regala un sorriso, chi si impone con un ruggito da leone e si rivela poi con la dolcezza di un tenero micino. Tipologie diverse, solitudini, effervescenze, estrosità, fantasia, pudore.

Sono tentata di scrivere tutti vostri nomi per sorridere ad ognuno di voi e farvi sentire la mia gratitudine.
V.V.B. Siglano così il loro affetto, i giovani, ma io sono la decana tra i blogger e vi dico piano e per intero “ Vi voglio bene”.

Io posso farlo, non ho fretta ! Per arrivare altrove, dove sono diretta.....c’è tempo.

a chi centellina le ultime ore della vacanza,
a chi è in viaggio per il rientro,
a chi è appena tornato ed è ancora sospeso tra sogno e realtà,
a chi attraversa un accidentato percorso,
a chi è pieno di gioia,
a chi è dolcemente innamorato,
a chi cerca l’amore ........
dedico il mio augurio che mi è stato recentemente rivolto da un’ amica calabro-esponola e che mi piace un sacco .

“buena vida! Y alegria para siempre”

Un abbraccio stritolante di quelli dedicati all’entusiasmo e alla gioia.... tutto per voi, da Renata.
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Pensiero del giorno.

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La guerra costringe gli uomini a massacrarsi per motivi che non conoscono,
per conto di individui che i motivi.........li conoscono molto bene !
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sabato 23 agosto 2008

Il giorno più bello.

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Il Giorno più bello ? ....................Oggi
La cosa più facile ?.................... sbagliare
L’ostacolo più grande ? .............. la paura
L’errore più grande ?.................. trascurarsi
La radice di tutti i mali ?.............. l’ egoismo
Lo svago più bello ?..................... un lavoro che piace
La sconfitta peggiore ?................ rinunciare

Il bisogno primario ?................... comunicare
Il sentimento irrinunciabile?....... ...amare
L'atteggiamento più triste............. tradire

Il comportamento migliore............. perdonare
Ciò che rende felici ?.....................la generosità
L'enigma più affascinante?.............la vita
Il mistero più grande ? .................la morte
Il peggior difetto ? ........................il malumore
La persona più pericolosa ?............. il bugiardo
Il sentimento più distruttivo ?.........il rancore
L'approccio più efficace ?.................il sorriso
La migliore soddisfazione ?.............non avere rimorsi

Le persone indispensabili?.............. i buoni amici
Le persone più necessarie ?............ i buoni genitori

Il sentimento forte ?....................... L’ AMORE


venerdì 22 agosto 2008

Pensiero del giorno.

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Molti uomini, purtroppo, non conoscono l’età matura.
restano giovani a lungo, poi…..diventano rimbambiti!

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Vorrei anche rivolgermi a chi abdica al suo impegnativo ruolo
di genitore per assumere quello di amico dei propri figli.
Sedendosi in barca accanto a loro li privano del timoniere
ed eludono una responsabilità che avrebbero dovuto assumersi,
fin dal primo vagito.
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giovedì 21 agosto 2008

La guerra di Piero.

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Inserire ogni giorno un pensiero è comprensibilmente impegnativo.
Vorrei - per un giorno -lasciare impigrire i pensieri, restandovi accanto.
Mi aiuta De André, con questo indimenticabile testo.
Un abbraccio intenso. Renata
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di Fabrizio De André

Dormi sepolto in un campo di grano -non hai una rosa non hai tulipano
che ti fan veglia dall’ombra dei fossi, ma solo mille papaveri rossi.

Lungo le sponde del mio torrente -voglio che scendano i lucci argentati
non più i cadaveri dei soldati, portati in braccio dalla corrente.

Così dicevi, ed era d’inverno e come gli altri verso l’inferno
te ne vai triste come chi deve e il vento ti sputa in faccia le neve.

Fermati Piero, fermati adesso lascia che il vento ti passi un po’
addossodei morti in battaglia ti porti la voce:
“Chi diede la vita ebbe in cambio una croce”

.Ma tu non udisti e il tempo passava - con le stagioni a passo di giava
ed arrivasti a passar la frontiera, in un bel giorno di primavera.

E mentre marciavi con l’anima in spalle -vedesti un uomo in fondo alla valle
con il tuo stesso identico umore.....ma la divisa di un altro colore.

Sparagli Piero, sparagli ora e dopo un colpo sparagli ancora
fino a che tu non lo vedrai esangue cadere in terra a coprire il suo sangue.

E se gli spari in fronte o nel cuore - soltanto il tempo avrà per morire
ma il tempo a te basterà per vedere - vedere gli occhi di un uomo che muore.

Cadesti a terra senza un lamento - e ti accorgesti in un solo momento
che il tempo non ti sarebbe bastato a chieder perdono per ogni peccato.

Cadesti a terra, senza un lamento e ti accorgesti in un solo momento
che la tua vita finiva in quel giorno...e non ci sarebbe stato un ritorno.

“Ninetta bella...morire di maggio ci vuole tanto, troppo coraggio!
Ninetta bella...diritto all’inferno avrei preferito andarci d’inverno!”

E mentre il vento stava a sentire dentro le mani stringevi il fucile;
dentro la bocca stringevi parole troppo gelate per sciogliersi al sole.

Dormi sepolto in un campo di grano - non hai una rosa, non hai tulipano
che ti fan veglia dall’ombra dei fossi, ma solo mille papaveri rossi.
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mercoledì 20 agosto 2008

Il verbo amare.

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è uno dei più difficili da coniugare :

il suo passato non è semplice ;
il suo presente non è indicativo;
e il suo futuro non è che un condizionale.

Jean Cocteau
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martedì 19 agosto 2008

Grazie a voi !

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Finirò con l’ intristire se non riesco più a dormire! Son qui
desta come un grillo e sento, flebile, uno squillo...poi si
affaccia alla mia mente un pensiero ricorrente:

"dai.... c’è la tecnologia che può farti compagnia !"

Col computer vi contatto e che ci siete prendo atto.
Vi rileggo,
vi sorrido e, nel tepore del mio nido, un pensier gioioso appare
che ha il poter di rianimare. E' un concetto che consola :

"Io -con voi - non son mai sola !"

Or la mente mia si appanna, e serena torno a nanna.

r.m.-----------------------------------------

lunedì 18 agosto 2008

Cos'è lo spirito d'iniziativa ?

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a) Fare la cosa opportuna senza che qualcuno te lo chieda.

b) Vengono poi quelli ai quali basta dire qual’ è la cosa da fare
e subito la fanno.

c) Seguono coloro che prima di muoversi se lo fanno dire due volte.

d) Ci sono poi quelli che fanno qualcosa solo quando il bisogno
li prende alla gola.


e) Infine, troviamo quelli che non vogliono darsi da fare nemmeno
se qualcuno spiega loro che è necessario agire, si dichiarano..
........fatalisti !

A quale categoria pensi di appartenere ?

domenica 17 agosto 2008

Concorso di colpa..

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E’ meglio cedere il passo a un cane anziché esserne morsicato
per aver voluto passare prima di lui. (A.Lincoln)
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Se ieri mattina non non avessi prontamente frenato - pur avendo la precedenza all'interno di una rotonda - non sarei qui oggi ad augurarvi "buona domenica." r.m.
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sabato 16 agosto 2008

Bentornato esperanto !

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Una latente sfiducia nel buon senso degli uomini, collocava tra i sogni irrealizzabili la speranza che l’ insegnamento obbligatorio dell’esperanto in tutto il mondo diventasse una realtà, invece…ho recentemente appreso che – nelle sedi idonee – se ne riparla.

La confortante notizia chiarisce che in Italia, c’è una proposta di legge che ne prevede l’inserimento in tutte le scuole (cosa che avviene attualmente solo in Ungheria).

Soltanto raramente mi tornava alla mente il progetto - ventilato già nei tempi lontani della mia adolescenza – ma ritengo da sempre che l’insegnamento di un’ unica lingua in tutto il mondo, sarebbe il primo, imprescindibile passo verso la comunicazione e la comprensione tra i popoli.

Forse questo preoccupa qualche guerrafondaio che, magari si è dato la pena di ostacolare il progetto, ma la ripresa dell’argomento ritenuto fin qui utopistico mi ha messo di buon umore e riempito di speranza.

Ci vorrà tempo, ma io credo nell’efficacia dei piccoli passi. Mi rattrista invece, l’apatia, la mancanza di entusiasmo, l’indifferenza, il comodo defilarsi., l’egoismo.

Intuire che alcune persone di una certa età, senza vergognarsene, agiscono come se un eventuale, futuro miglioramento non li riguardasse, mi amareggia profondamente.

Il mondo può certamente fare a meno di loro, ma partecipare e combattere anche per ciò di cui non saremo direttamente partecipi, vuol dire contribuire e questa è una sensazione meravigliosa. r.m.
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N.B. Nel corso di una conversazione in merito, un amico che stimo mi ha fatto notare che l’inglese viene insegnato ormai in tutto il mondo, ed ha certamente ragione, ma una lingua che non risalga ad una nazione, mi sembra meglio universalmente adottabile. Ma forse la mia più romantica idea è meno attuabile ma,in concreto, ciò che conta è capirsi.

venerdì 15 agosto 2008

Mentre una stella cadeva.

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Flash veloci illuminavano una per una, dall’alto, tutte le nazioni del mondo. Dalle più conosciute alle più ignorate e in larghi spazi aperti uomini e donne erano seduti nell’erba e sorridevano. Con il braccio destro alzato – tutti – in perfetta sincronia facevano cenno di NO ondeggiando l’indice proteso.

Il collettivo diniego, era rivolto ad un ometto in giacca e cravatta che sembrava sospeso nel blu e proponeva un cartello sul quale giganteggiava la scritta “ALLA GUERRA!”

Lo sgradevole individio, osserva improvvisamente angosciato quella moltitudine compatta e capisce che – questa volta – non l’avrebbe spuntata. Si allontana a passi scomposti e affrettati e inciampa più volte fino a quando, abbandonato il cartello, rotola in un dirupo e sparisce dall’orizzonte.

La stella aveva concluso il suo percorso....e il cielo appariva illuminato da un unico, luminosissimo, spicchio di luna.
In quel breve spazio di tempo, è stato bello sognare e sulle mie labbra....ha indugiato, a lungo, un sorriso.
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giovedì 14 agosto 2008

Pensiero del giorno.

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Se tu hai una mela e io ho una mela e ce le scambiamo,
allora tu e io abbiamo sempre una mela per uno.

Ma se io ho un’idea e tu hai un’ idea e ce le scambiamo,
allora...abbiamo entrambi due idee.

Giorge Bernard Shaw
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mercoledì 13 agosto 2008

Georgia, Gora e altro ancora.

Per la serie "quando ce vò...ce vò! Chiedo scusa, ragazzi, per questa nota così lontata dalla mia connaturata gioiosa positività. Ma so che me lo consentirete (solo raramente, prometto!) . Un abbraccio collettivo.
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La mia collocazione anagrafica mi ha portato a vivere una guerra che verso la conclusione ha assunto anche l’orrenda connotazione della guerra civile. Da allora e ancora oggi, non passa giorno che il mio pensiero non si rivolga a chi soffre per situazioni di belligeranza.

Il Cile, il Kossovo, la guerra del Golfo, l’Irak e prima il Vietnam e le molte guerre e guerriglie che hanno imperversato senza tregua mi hanno sempre trovato partecipe nell’angoscia.


Noi italiani, che dal 1945 non abbiamo più avuto guerre sul nostro territorio, non siamo stati esenti da dolori di ogni tipo perché la fragilità ci appartiene e la salute sta diventando davvero un privilegio.

Malattie, dolori, invalidità e tragedie fisiche e mentali sono stati imprescindibili motivi di angoscia per molti. Su tutte le latitudini, questo bagaglio di sofferenza non risparmia nessuno, in nessun angolo di questo nostro mondo.

Non basta ? No evidentemente. perché lasciamo che intervenga l’avidità, la crudeltà, la lucrosità smodata, l’interesse soggettivo e quant’altro sia atto a fomentare odio e di conseguenza guerra e distruzione.

E in quest’ambito non c’è che l’imbarazzo della scelta 1 Mine antiuomo, armi chimiche, bombardamenti stupri, violenze, torture.

Per forza, bisogna distogliere il pensiero, imboscarsi nell’indifferenza, girare lo sguardo da un’altra parte, per non morire a nostra volta nello strazio di visioni come quelle di bimbi mutilati, resi orfani dalla forma di cattiveria più impalpabile che ci trova SEMPRE indifesi.

Una volta erano gli uomini che “andavano alla guerra”. Adesso è la guerra che va a scovare l’umanità e – senza lasciarle vie di scampo - la strazia senza pietà.

Non ci ribelleremo mai al sacrificio di molti per l’interesse di pochi? Gli obiettori di coscienza non diverranno mai una collettività che comprende indistintamente tutti quello che sono costretti a morire per interessi che non sono i loro ?

Sono stanca, stanca di guardare avanti con poche liete prospettive per il futuro. Non per me, che sono diretta altrove! Ma per quelli che si odiano per ragioni politiche, per stupide ragioni di interessi meschini, mentre dovrebbero invece, impegnarsi per prospettare un futuro migliore ai loro figli.

Se conoscessi il segreto per il raggiungimento di una pace stabile, darei quel che resta della mia vita pur di rivelarvelo, ma non ce l’ho. Voi dovrete cercarlo, dentro e fuori di voi.

Considerata la nostra soggettiva impotenza vi rivolgo un solo invito : non guardate lontano! Gestite al meglio ciò che vi è stato riservato e siate un esempio perseguibile per i vostri familiari, grandi e piccoli. r.m.


martedì 12 agosto 2008

Pensiero del giorno

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"L’ansia non ci sottrae al dolore di domani, ma ci priva della serenità di oggi!”
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La gentile amica Silvia dell'Isola ha commentato :
"che sarebbe come dire " non mettere le nuvole di domani davanti al sole di oggi" Bellissimo !

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lunedì 11 agosto 2008

Poche idee, ma confuse.

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Mi sta capitando di nuovo! La minaccia del foglio biano......incombe ! Non ho sottomano argomenti stimolanti. Non sento impulsi. Che faccio ?

Lo confido a voi che non mi ascolterete perché siete lontani, impegnati a trarre dalle vostre vacanze tutte le energie che vi serviranno per affrontare un intero anno lavorativo, pieno di obblighi, incombenze, respondabilità, adempimenti. Mesi seriosi, durante i quali dovrete dimostrare ogni giorno qualcosa.

Ma adesso, in questo periodo che vi appartiene, vi siete ricordati di togliere l’orologio dal polso? E’ un primo indispensabile passo verso la libertà.

Vi penso, là dove avete scelto di andare e vi sorrido con affetto sincero. Di voi so solo quello che avete voluto lasciar trapelare e quel poco che - con così pochi elementi – ho cercato di intuire.

Ma è a voi che parlo liberamente, certa di trovare comprensione. Me ne avete già dato prova con parole gentili, con schermaglie divertenti, con approcci indagatori, con tutto ciò che è legato al vostro modo di essere.

Ci cerchiamo nell’etere, ci sfioriamo soltanto o ci intratteniamo costruendo un rapporto, ci riveliamo giocando ad inventare qualcosa che accarezzi le nostre ore. E ci lasciamo dolcemente irretire da questa affascinante consuetudine che diventa indispensabile.

Se si guasta il p.c. non è che devo soltanto ripararlo ! Devo farlo in fretta, non è prioritario il costo, ma la brevità dei tempi, perché mentre il computer tace, io....vi perdo ! e sento, d’un tratto, quanto siete indispensabili e utili !

Cari amici blogger, stasera - per esempio - siete riusciti a riempire “il foglio bianco” che ogni tanto mi appare come una minaccia e - abitualmente - animate la mia giornata con nuovi stimoli.

Sento a questo punto di dover concludere nel migliore dei modi e lo faccio con un abbraccione per chi è rimasto e passa da me per scambiare opinioni e parole, e uno virtuale, altrettanto affettuoso a chi sta realizzando un sogno o si ricarica per tornare... anche da me ! r.m.
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domenica 10 agosto 2008

Madrigale

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Mi perviene, da una cara amica di blogger, questa gentile poetica
espressione d'affetto di cui desidero farvi partecipi.
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Alla cara mia Renata , mo' je fò na serenata..
Colta, dolce e intelligente, in fervore è la sua mente.

Il suo blog è variegato, di argomenti da trattato
come temi assai leggeri, quasi sempre semiseri.

Ma la cosa sorprendente ...ascoltate..udite, gente...
che la giovine signora,alla faccia dei suoi anni,

con fanciulle, giovanotti e maturi ammiratori,
si confronta con ardore e lo fa con tanto amore.

La battuta non le manca, anche se le duole l'anca
un consiglio è pronta a dare,ma se vuoi, lei sa ascoltare;

ma da chi la la fa arrabbiare, lei sa farsi rispettare .
Qui si evince la morale di codesto madrigale.......

la vecchiaia l'hai fregata, se tu fai come Renata....
scrivi , parla e sveja stai, che cent'anni camperai.....
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Cara amica io ti ringrazio, ma - a me - sta storia di mettere limiti alla provvidenza,
un po'...mi disturba. Cent'anni, per me, so' dietro l'angolo e la scienza fa passi da gigante. Lassamola fa ! Te pare ?
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sabato 9 agosto 2008

Criminalità minorile.

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Recentemente un profondo sconforto è riuscito a prevalere sul fiducioso ottimismo che mi caratterizza e ciò è stato provocato da un articolo che titolava “Minorenni uccisero pensionata : tutti fuori”.

Non è la prima volta che assoluzioni incomprensibili gettano ombre nel mio animo. Pochi giorni fa la vita di una ragazza di strada – già di per sé negativamente segnata da una sorte ostile – è stata spenta per mano di alcuni giovani e, ancora prima un altro ragazzo “incapace di intendere e di volere” è stato scarcerato dopo aver confessato di aver ucciso.

Non sempre questi minorenni meritano tanta indulgenza, perché frequentemente sono giovani allevati in famiglie che si ritenevano normali, ma sono cresciuti senza che qualcuno arginasse quel subdolo veleno che si chiama egoismo.

Nell’individuo l’egoismo è una componente quasi naturale e contrastarlo è fatica costante che deve essere supportata da interventi quotidiani, Il piccolo, delicato seme dell’altruismo quando nasce spontaneo rappresenta un privilegio, ma nella maggioranza dei casi, deve essere inserito con incessante attenzione. E i risultati non sono né certi, né omogenei e nemmeno costanti.

Davanti a manifestazioni estreme che sfociano nel dispregio della vita altrui si delinea come unico deterrente la reazione esemplare della società. Decisioni svincolanti come quelle indicate nella premessa, potrebbero rappresentare un pericolosissimo, accattivante preludio a comportamenti sconsiderati, per alcuni minorenni per i quali il concetto di bravata ha peso da tempo l’originaria connotazione.

Anche soltanto essere presenti e non opporsi ad azioni delittuose, non ha proprio niente a che vedere con la solidarietà di gruppo che è ben altra cosa.

E’ impegnativo, arduo e problematico condannare duramente chi invoca il perdono ……ma è immorale e pregiudizievole porre in secondo piano le vittime che, senza colpa alcuna sono state private del loro futuro. r.m.

venerdì 8 agosto 2008

Pensiero del giorno.

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"Due cose mi hanno sempre sorpreso :
l’intelligenza degli animali e la bestialità degli uomini ."

(Tristan Bernard)
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giovedì 7 agosto 2008

Filastrocca per me.

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Tra me e l’anagrafe c’é un contenzioso, ma senza indugi mi ribello e oso. Perché manda acciacchi da anni 8O, mentre io me ne sento sol cinquanta ?
Certo – se voglio essere sincera – la sensazione non dura un’ora intera! Mi sveglio la mattina e son pimpante, ma messi i piedi a terra una variante si frappone - con determinazione -tra i miei programmi e la loro attuazione.

Assolto infatti il primo adempimento, ahi! devo già reprimere un lamento. Tutto quello che un giorno mi fu dato- col tempo è ovvio,
si é molto logorato ! Non posso più contar sull’efficienza, devo agire ascoltando la coscienza. “Questo non farlo” “Quello fallo piano” – “Resta più in ozio, siedi sul divano”

Ma è proprio questo il mio tormento, io vorrei correre ancora come il vento. Ma poi rifletto e mi vergogno tanto - pensando, a chi è degno di rimpianto e anzitutto a chi, nel fior degli anni, ha dovuto lasciar gioie ed affanni.

Il mio presente appare ben proposto - dovrò gestirlo..... ho la testa a posto! Mi impegnerò per rimanere a galla- pur se mi duole adesso anche la spalla. Attiverò il coraggio e l’ obiettività, - e poi domani......sarà quel che sarà
! r.m.

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mercoledì 6 agosto 2008

Striscie pedonali

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Riferisco un fatterello che ha riportato a galla un risentimento – mai sopito – verso la maleducazione e la strafottenza.

Una giovane donna che spinge un passeggino, si destreggia alla meglio per attraversare la strada, ostacolata da una vettura ferma sulle strisce pedonali, accostata al marciapiede.

Prima e dopo le strisce un buon margine avrebbe consentito al veicolo un parcheggio corretto che, invece, non è stato degnato di attenzione. Accanto all’ automobile una signora conversa tranquilla gingillandosi con le chiavi della macchina, indifferente verso le difficoltà altrui.

Una coppia di persone non più giovani è costretta, brontolando, a dirottare il percorso per riportarsi sulle strisce e la destinataria delle lamentele si gira, ascolta, alza le sopracciglia e fa spallucce.

Se la scenetta non offre niente di piacevole, la cosa tristissima è costituita dal fatto che due bimbetti di circa dieci anni, seduti in macchina osservano e ridacchiano divertiti.

Si parla giustamente di scuola e di società ma, la famiglia, la mamma, insomma la persona adulta che porge esempi di questo tipo (speriamo rari) non dovrebbe vergognarsi?

Io dico di sì. r.m.
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martedì 5 agosto 2008

Pensiero del giorno.

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-"Il fatto che un’opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” (B.Russel)
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lunedì 4 agosto 2008

Arrivano i nostri !

Pubblicato da Bresciaoggi il 7 agosto 2008
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E non mi sembra vero ! Da sempre quando vedo transitare la macchina dei Carabinieri o quella della Polizia Comunale, sorrido. Mi fa bene, mi conforta.

Anche se da sempre rimuginavo sulle solite perplessità : “ Ma è anche a piedi che dovrebbero transitare! Per le strade, nei parchi, nelle stradine secondarie, in centro.” E mi sono anche chiesta perché “le ronde” di lontana memoria erano sparite.

E ancora , perché non sono più numerosi i vigili di quartiere.? Ma adesso – finalmente – tremila soldati pattuglieranno le nostre strade, proteggeranno i nostri passi e veglieranno sulla sicurezza di tutti.


Mi è giunta l’eco di quale sommessa polemica. Perché ? Chi non ha niente da temere potrà soltanto sentirsi rassicurato e sarebbe ora che - così come sono solleciti i mugugni per le molte carenze della nostra società - ci fosse spazio anche per l'elogio.

Io all’inizio di questo loro lavoro sulle strade, plaudo. Non sono molti per tutto il territorio, ma costituiscono un indizio di buona volontà, Ci sarà tempo per la verifica, ma – da subito - desidero ringraziare come cittadina, come donna, come mamma e come nonna.

Grazie a tutti quelli che fin qui hanno svolto il loro lavoro con coraggio e abnegazione e grazie a questi nuovi contingenti che veglieranno sulla nostra sicurezza.

Col cuore “buon lavoro e grazie, ragazzi!” r.m.

domenica 3 agosto 2008

Inglese e dintorni

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L’argomento è veramente “light” (o se preferite, leggero) Sento con una certa frequenza espressioni di malcontento riferite all’uso di vocaboli inglesi nel linguaggio giornalistico e commenti decisamente irritati, come questo: “Di questo passo, ci sentiremo stranieri… a casa nostra; ormai quando leggo un giornale devo tenere a portata di mano il vocabolario d’inglese.”
E’ vero che l’impostazione giornalistica indulge nell’uso di termini inglesi che possono suscitare perplessità, ma l’eccessivo risentimento suscitato mi ha portato a fare alcune considerazioni. Prendiamo il termine “blister” come lo traduciamo? “involucro per pastiglie separate l’una dall’altra?” e feeling? hamburger?
Forse è più semplice non ostacolare l’uso di quelle parole straniere che si avviano a diventare di uso spontaneamente quotidiano come è avvenuto per garage, pedicure, cardigan, coaffeur, abatjour e tante altre. A chi reagisce accalorandosi e tentando di coinvolgerci, possiamo rispondere con un laconico “no comment” sicuri, comunque, di essere compresi.
La possibilità di scelta rimane ed è, oltre che soggettiva, soprattutto libera . .r.m.

sabato 2 agosto 2008

Il pensiero del giorno

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"Non è tanto l'aiuto degli amici a giovarci,
quanto la fiduciosa certezza che essi ci aiuteranno"
(Epicuro)
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venerdì 1 agosto 2008

Il vostro amico.

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"Il vostro amico è il vostro bisogno saziato. E' il vostro campo che seminate con amore e mietete con riconoscenza. E' la vostra mensa e la vostra dimora. Poi che, affamati, vi rifugiate in lui .

Se l'amico vi confida il suo pensiero, conservatelo nello scrigno del vostro cuore e consegnate a lui la chiave.

Quando lui tace, voi continuate ad ascoltarlo Poi che, nell'amicizia, ogni pensiero, desiderio, speranza nasce in silenzio e si divide con inesprimibile gioia.

Se vi separate dall'amico non provate dolore; se la sua assenza può costituire per lui fonte di gioia. E non vi sia nell'amicizia altro intento che scavarsi nello spirito, a vicenda. Poi che l'amore che non cerca lo schiudersi del proprio mistero, non è amore.

La parte migliore sia divisa con il vostro amico. Se egli dovrà conoscere il riflusso della vostra marea, fate che ne conosca anche il flusso.

Quale amico è il vostro, se vi cerca solo nelle ore buie? Cercatevi sempre nelle ore di gioia e dividetevi i piaceri, sorridendo nella dolcezza dell'amicizia.

Poi che nella rugiada delle piccole cose il cuore scopre il suo mattino e si conforta." anonimo
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