mercoledì 27 febbraio 2008

Aiutiamo Alice ?

Giornale di Brescia 4 marzo 2008

Povera Alice ! Si aggira in quello che potrebbe essere il reale paese delle meraviglie e si rende conto del degrado inarrestabile che la circonda. Vede un’altra petroliera versare in mare il suo carico, mari e fiumi inquinati, e avverte un sottile disagio anche mentre annusa l’aria. Problemi che la sgomentano, troppo grandi per lei e non le resta altro che chiedere aiuto, ma non ha risposta perchè chi potrebbe offrirglielo è da un’altra parte, non è interessato al problema! Sta esplorando il cielo...vuole toccare la luna...vuol sapere se c’è acqua su Marte e, nel frattempo Alice vede tante cose belle deteriorarsi, imputridire, sparire.
La guardo e anch’io continuo a porre domande e vorrei che chi è più dotato e più competente aiutasse Alice, me e altri come me...a capire. Perchè ci affanniamo tanto ad esplorare lo spazio se non riusciamo – prima - a risanare i nostri mari, a limitare l’inquinamento dell’aria che respiriamo, a conservare le foreste? Mi sembra che l’umanità si comporti in maniera dissennata. Se la mia bella casa, il mio giardino avessero bisogno di manutenzione e di cure io provvederei, prima di andare a vedere se vicino alla mia casa ci sono giardini più belli, con erbe che non conosco e che potrebbero, forse, essermi utili in futuro. Non esistono più le priorità? E’ sensato indebitarsi per avere un gioiello costoso se si hanno le scarpe rotte? Non si fa più il rapporto costo-beneficio? Il costo di tutte le ricerche interplanetarie è ormai incalcolabile e il beneficio – a lungo termine – soltanto probabile. Missili, uomini, energie, idee, genialità, risorse economiche, tutto al servizio della ricerca fuori casa!
E Alice? Continueremo a lasciarla piangere nel suo giardino che marcisce, davanti al suo lago che diventa una fogna? La abbandoniamo mentre non riesce più nemmeno a respirare? Io non riesco a perdere anche la speranza : mi siedo vicino alla dolce Alice e mi unisco a lei per chiedere aiuto e forse qualcuno ci ascolterà. O no? - Renata Mucci - Brescia

martedì 26 febbraio 2008

Pensiero del giorno : .........

Viviamo in un’epoca nella quale il superfluo è la nostra unica, vera necessità. Oscar Wilde

venerdì 22 febbraio 2008

Un appello ai politici !

IL GIORNALE il 19 febbraio 2008 (lettere al Direttore)
Giornale di Brescia
La scuola, argomento affascinante da sempre. Chi non ricorda il percorso scolastico , con le sue esperienze positive e negative ma, sempre determinanti ? I vecchi compagni , quel professore, quell’insegnante, quell’episodio! Sembra che i politici non si accorgano che nella scuola sono le basi della società, che la scuola è la fucina che forgia le menti. Vorrei un partito che mettesse al primo posto programmi e investimenti per la scuola. Senza nuove riforme (ne sono già state fatte troppe) ma con attenzione costante per quelle aule, oggi multietniche, con le loro nuove problematiche, con le enormi responsabilità che coinvolgono gli studenti, i docenti, le famiglie. Si potrebbero riempire pagine, ma anche uno spazio limitato è sufficiente per innalzare una voce, mentre vengono presentati programmi elettorali. La scuola. Mettete al primo posto la scuola! Ve lo chiedono le famiglie e i ragazzi che hanno bisogno di riferimenti, di cultura, di prospettive. Ve lo chiedono gli adulti in veste di genitori e tutti coloro che sanno volare alto. Renata Mucci

sabato 9 febbraio 2008

Vietare mamma e papà ? ? ?

Il Giornale 3 febbraio 2008 (lettere al Direttore)
Bresciaoggi e Giornale di Brescia
Mi risulta che nelle scuole inglesi, per non discriminare i bambini adottati dalle coppie lesbo-gay, sarà vietato agli alunni di pronunciare le parole «mamma» e «papà». Ma prima delle scuole ci sono gli asili e prima ancora gli asili nido. Chi lo dirà ai neonati ? Chi impedirà loro, il tenero balbettio che - nel congiungere ripetutamente le labbra - formula il primo richiamo? È ovvio che questa è provocazione, ma la decisione inglese crea concrete, legittime perplessità. È vero che (consentita l’adozione alle coppie lesbo - gay) il problema si pone, però all’interno dei nuovi nuclei, il nome di battesimo dei componenti può essere risolutivo. Ma al di fuori? Nella scuola? Come si può pensare di favorire una minoranza, discriminando la maggioranza? È evidente che la definizione «genitore» risolve il problema di pochi, ma gli altri? Non potranno nominare la loro mamma - come tale - e non potranno citare il papà. È giusto? L’impatto con la nuova normativa (che fortunatamente non ci coinvolge come italiani) è scioccante! Ma qualche riflessione è d’obbligo. Chi si sente di esprimersi? Chi vuole intervenire attivando intelligenza e disponibilità? Davanti ad ogni fatto inconsueto, la prima opportunità da cogliere sta nel prenderne atto con serietà. Che il fatto non riguardi il nostro Paese non significa che sia opportuno ignorarlo. Ecco perché termino dicendo: «Parliamone?». Renata Mucci

lunedì 4 febbraio 2008

La morale del 68 disorienta ancora

Un qualificato quotidiano nell’edizione del 4 c.m., ha ricordato il famoso 68 con un bellissimo articolo che ha evocato anche l’affrettato percorso dell’emancipazione femminile al cui approfondimento mi sono ripetutamente dedicata. Ho un rispetto profondo per le donne, ma ne ho altrettanto per gli uomini e non intendo relegarli ognuno nel proprio ambito. Vorrei anche ricordare gli evidenti meriti di quelle donne che - stimolate da legittime aspirazioni - hanno tenacemente lottato per consentire ad altre donne di accedere in ambiti esclusivamente maschili (di studio o professionali). Ma l’affrettato passaggio dalla precedente morale all’odierna valutazione, ha prodotto disorientamento sull’indirizzo dei comportamenti e uguale disorientamento si è creato negli uomini che sono stati – tra l’altro – defraudati in parte, del privilegio della conquista. Comportamenti ritenuti inamovibili da secoli, si sono sgretolati sotto la pressione di esigenze troppo a lungo represse. Si sono così saltati quei graduali passaggi che avrebbero consentito a queste inquiete generazioni, di assaporare e fruire di un diverso orientamento dei valori. Nel disastrato ambito della libertà sessuale mi piacerebbe che – soprattutto le mamme – introducessero precocemente nel cuore dei loro ragazzi i sentimenti, abituandoli così a privilegiare il ruolo di uomini rispetto a quello riduttivo di maschi. Questo avviene già nelle famiglie più attente. Ma quando la circolazione rallenta sulle nostre strade, di giorno e di notte, perché “maschi” di qualsiasi età ed estrazione sociale, raccattano quella povera merce, condannata dalla richiesta di troppo numerosi clienti... penso che il lavoro da fare nelle famiglie, nelle scuole, nella società sia ancora molto. Personalmente non rinuncio a sperare perchè credo nelle donne e nel loro ruolo fondamentale di madri.
Renata Mucci